martedì 9 agosto 2011

MCdA: Gianluigi Antonelli

L'acqua tocca il sasso ed il sasso tocca l'acqua. Acqua e sasso si conoscono. Io e Gianluigi Antonelli.


Come voyeur- voyager , da visionari-viaggiatori dentro la contemporaneità che ci è data per lampi, dentro e intorno la rapidità, il sincretismo, la mobilità fluida dei simboli. Con segno imper- factum, a scontornare, come la mente che fa prelievo per sensazioni di una realtà in transito rapido.

Si sta come dentro una minuscola ed epica liturgia personale di appropriazione, sintesi, sospensione e spostamento di senso; dentro una disvelante barocca ostensione dello scarto ironico tra dentro e fuori di sé.



E’ Gianluigi a suggerirmi le parole, come punti mobili del nostro navigare plurale, a darmi le coordinate di una mappa mutevole, di un terreno da esplorare a vista. Da definire, poi s-definire.

Ci stanca chiudere un discorso, rendere perfetto un viaggio, ci stancano i percorsi tracciati e senza bivi.

Ci piace lasciare in sospeso, ci piace lavorare a più mani, ci piace che l’ arte sia una storia in senso etimologico: vedere dunque esplorare, sapere, comprendere. Attraverso e oltre.

Ci piace spostare i confini...ci piacciono le strade dai molti bivii.


PARADOSSO

Simonetta , la mia area semantica: spostamento di senso, trasversalità

- Enunciato che, pur essendo esatto, apparentemente sembra errato perché contrario al senso comune

- Indica una proposizione formulata in evidente contraddizione con l'esperienza comune o con i propri principi elementari della logica ma che sottoposta a rigorosa critica si dimostra valida.
I paradossi sono smagliature di assurdita' nel tessuto della conoscenza: dapprima ci fanno dubitare delle nostre credenze date e poi ci spingono a ridefinire i nostri concetti, a spostare i confini del sapere, a misurare i limiti.



Sulla morte, senza esagerare (W. Szymborska)

Non s'intende di scherzi,
stelle, ponti,
tessitura, miniere, lavoro dei campi,
costruzione di navi e cottura di dolci.
Quando conversiamo del domani
intromette la sua ultima parola
a sproposito.
Non sa fare neppure ciò
che attiene al suo mestiere:
né scavare una fossa,
né mettere insieme una bara,
né rassettare il disordine che lascia.
Occupata ad uccidere,
lo fa in modo maldestro,
senza metodo né abilità.
Come se con ognuno di noi stesse imparando.
Vada per i trionfi,
ma quante disfatte,
colpi a vuoto
e tentativi ripetuti da capo!
A volte le manca la forza
di far cadere una mosca in volo.
Più di un bruco
la batte in velocità.
Tutti quei bulbi, baccelli,
antenne, pinne, trachee,
piumaggi nuziali e pelame invernale
testimoniano i ritardi
del suo svogliato lavoro.
La cattiva volontà non basta
e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
è, almeno finora, insufficiente.
I cuori battono nelle uova.
Crescono gli scheletri dei neonati.
Dai semi spuntano le prime due foglioline,
e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.
Chi ne afferma l'onnipotenza
è lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non è.
Non c'è vita
che almeno per un attimo
non sia immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell'attimo.
Invano scuote la maniglia
d'una porta invisibile.
A nessuno può sottrarre
il tempo raggiunto.


Gianluigi, la tua area semantica
Cio che mi colpisce di più della morte è il rispetto latente che si ha per essa, onori per il nemico ucciso/ disprezzo per il nemico vivo - disprezzo per chi vive / cordoglio per chi muore.

Adesso mi viene in mente Marguerite Yourcenar, " il tempo grande sculture"

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COSCIENZA

S, La mia area semantica: modello strutturale, alterazione

Dal punto di vista neurologico la coscienza è caratterizzata da due componenti: la vigilanza e la consapevolezza.

La vigilanza: è caratterizzata da uno stato di veglia che non necessariamente è associata alla consapevolezza di ciò che accade nel mondo che ci circonda.

La consapevolezza: consiste nella consapevolezza del mondo che ci circonda e, nella condizione più evoluta, del proprio essere.

-Di: Dr. Mario Talvacchia
Psicologo e Psicoterapeuta. Scuola Italiana di Ipnosi e Psicoterapia Ericksoniana (S.I.I.P.E.)

Per stato di coscienza alterato s’intende uno stato di coscienza diverso dallo stato ordinario, o di base, caratterizzato dalla veglia lucida. “Noi chiamiamo lo stato normale “lucido”, o di coscienza chiara” (K. Jaspers, Psicopatologia Generale, pag.148).
Uno stato di coscienza alterato è caratterizzato da uno spostamento qualitativo nel modo di funzionare della mente, senza implicare il concetto di patologia.
Le alterazioni della coscienza sono di genere molto diverso, ma esse tutte rappresentano una deviazione dallo stato normale di lucidità, continuità e connessione.

Lo stato crepuscolare onirico è caratterizzato dal restringimento della coscienza e da alterazioni del modello di controllo, mentre un’alterazione oniroide della coscienza, o stato oniroide, si manifesta con alterazioni qualitative più che quantitative. Questi esempi mostrano la straordinaria flessibilità e mutabilità dello stato di coscienza.
Jaspers ci ricorda che: “La nostra intera vita psichica può, a sua volta, avere gradi di coscienza differenti, che vanno dalla coscienza più lucida, attraverso i livelli d’offuscamento, fino all’incoscienza. Ci possiamo figurare la coscienza come un’onda. La coscienza lucida, chiara, è l’apice dell’onda…. che diventa sempre più bassa fino al suo completo defluire nella perdita di coscienza” (K. Jaspers, Psicopatologia Generale)



G., La tua area semantica

dal latino Cum-scire -sapere insieme-

Mi viene in mente Il compendio sulla natura di Fra' Tommaso Campanella


Gianluigi, per una chiusura aperta del nostro dialogo, lasciami una frase che dia titolo al nostro tentativo di dilatazione delle percezione, al nostro ragionare per parole-chiave, a rendere conto di un progettare che diventa fare:

L'acqua tocca il sasso ed il sasso tocca l'acqua.

Acqua e sasso si conoscono.

Condividono la propria essenza- che è poi unica, unilaterale e multiforme nelle sue multi-forma.”

Se ci fosse "tempo" rilancerei con: TEMPO


Perché, Gianluigi, hai bisogno dell’arte?

Sentirsi artisti non significa "essere artisti", sudare, rinunciare , sacrificarsi può risultare inutile, se ciò che si produce è inutile o banalmente banale.

Inutile in contesto comunicativo, tutti guardando verso l'estremità del cielo si sentono "una nullità" (sentimento), altra cosa é rendere questo sentimento assoluto quindi infinito!

Gianluigi ( così come il Sig. X.) ha bisogno dell'arte , così come ha bisogno della fisica, della filosofia, della matematica e dell'aria!

In realtà ogni volta devi stupirti!



Simonetta Angelini


Questo discorso prosegue e si espande su http://mcda.cocalosclub.it/ - http://galleriamarconicupra.blogspot.com/ - http://diaridalcontemporaneo.blogspot.com/ - http://www.nudicomevermi.blogspot.com/ - http://www.gianluigiantonelli.it/

Photo Marco Biancucci http://www.fforfakecv.it/

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