venerdì 5 agosto 2011

MCdA: Franco Nardi

E così egli va, corre, cerca
Il controllo dell’uomo sull’ambiente è al centro dell’idea di progresso. Diffusa è la convinzione che, aumentando la capacità umana di piegare ogni cosa ai propri desideri, cresca di pari passo il benessere degli individui. In questo contesto non stupisce “Il tentativo di produzione di un’alba” presentato dall’artista in questa occasione. L’incanto visivo della nascita di un nuovo giorno diventa un’azione paradossale. Un’imitazione che finisce per ricondurre alla logica umana l’evento naturale, con il risultato di svuotarlo del tutto dei propri significati metaforici.





SPAZIO
La mia area semantica: interazione, tempo, contesto
“Il tondo d’/ ombra che/ ti acchiappa/ come carta/ moschicida/ e il resto diventa/ soglia, scalino/ senz’angoli/ d’olio” (Elisa Biagini, L’ospite, Giulio Einaudi, Torino 2004)
La geografia umana considera i luoghi come spazi emotivamente vissuti
La tua area semantica: vuoto, morbido, emotivo, atemporale, temporaneo
“America” Bill Callahan, da Apocalypse 2011





COSTRUIRE

La mia area semantica: collocare, fare, simulare
“Debussy, per far capire che si era bloccato, che non riusciva ad avanzare nella composizione di un’opera, diceva “posso soltanto inseguire il nulla che nasce da essa”. Il mio compito consiste proprio nel creare quel nulla” (Murakami Haruki, Coltello da caccia, Einaudi, Torino 2010)
“Il sole splendeva. Fa rabbia che non splenda di notte, ma stiamo facendo il possibile per ottenere questo risultato” (Jeanette Winterson, Il mondo e altri luoghi, Mondadori, Milano 2001)
La tua area semantica: scavare, sogno, formare
“ E così egli va, corre, cerca. Ma che cosa cerca poi? Si può essere certi, così come io l’ho ritratto, quest’uomo, questo solitario di un’immaginazione così attiva, sempre in viaggio attraverso il gran deserto d’uomini, persegue un fine più alto di quello di un semplice perdigiorno, un fine più vasto, e diverso dal piacere fugace della circostanza. Egli cerca quell’indefinito che ci deve essere permesso di chiamare la modernità, ……” (Baudelaire, scritti sull’arte, Giulio Einaudi, Torino 1981)





PARADOSSO

La mia area semantica: stupore, intelligenza, creare
“[…] si potrebbe, anzi, paradossalmente affermare che l’arte riconoscendo la soggettività della propria posizione, finisce con l’avere più oggettività della scienza” (Enrico Pompeano, L’arte contemporanea oltre i pregiudizi)
“Il giocoliere cinese sapeva tenere in aria cento piatti, ma essendo molto povero ne aveva solo tre, e faceva il numero con quelli” (Stefano Benni, Baol, Feltrinelli, Milano 1996)
La tua area semantica: verità, acutezza, leggerezza
“Se uno spettatore mi dice: il film che ho visto non è granchè, io gli rispondo che è colpa sua, perché cos’ha fatto lui per migliorare i dialoghi? (Jean-Luc Godard)


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