lunedì 8 agosto 2011

MCdA: Armando Fanelli

Il mondo é stato fatto per l' uomo, e non l' uomo per il mondo. Io e Armando Fanelli

Il pensiero e la sua distorsione onirica e discussione dialettica. Dentro nei gesti, dentro nel linguaggio, dentro nella percezione, dentro nell’ alterazione e nell’inversione. A scomporre la realtà, ad abitarla trasversalmente. Per dettagli, per lampi, per epifanie rivelatrici e suggestioni che diventano generatrici di senso ulteriore, di spostamento semantico, di corto circuito. Troppo forte, incredibilmente vicino…



LINGUAGGIO

Simonetta, La mia area semantica: parola, discorso, viaggio, stratificazione, senso e smarrimento del senso, racconto

- Ci sono storie che quando le racconti si consumano. Altre storie invece, consumano te. (C. Palanhiuck, Cavie)

- (…) cercavano una biografia in una sola parola (J. S. Foer)

Armando, La tua area semantica:

Indossiamo le nostre vite, con lo specifico intento di raccontarcele, nel caffè, per strada, in chat, al telefono. Scambi continui di informazioni, che toccano le nostre esistenze stratificandosi. Entriamo a contatto con gli altri e qualcosa resta, anche solo una sensazione, dai nostri sensi che non smettono mai di percepire e riversare in memoria. Condannati a una sola chance con scadenza, durante il nostro tempo possibile, inseguiamo le verità che ci rappresentano, condividendole con chi riteniamo opportuno. Ci sono parole che fanno male, altre che ci innamorano , altre che di sensi ne hanno infiniti. Imparare ad usarle , dosarle per riempire le nostre discussioni di autenticità è ciò che ci è concesso. Un rapporto vero è fatto anche di silenzi, pregiati silenzi, ma non potrebbe esistere senza una conoscenza fatta di parole. La percezione sensoriale respira attraverso il linguaggio, che durante tutto il nostro viaggio ci distingue e accomuna. Nell’incertezza che si tratti di un origine innata o di un’abilità appresa mi entusiasmano le “previsioni” di un’unificazione a livello mondiale. Sarebbe bello insomma parlare tutti la stessa lingua, con tutte le nostre diversità etniche e culturali potremmo sentirci ancora di più parte dello stesso mistero.



NATURA

Simonetta, La mia area semantica: contaminazione, incontrollabilità, sovversione, fragilità,

Il termine deriva dal latino natura, participio futuro del verbo nasci (nascere) e letteralmente significa "ciò che sta per nascere". Participio futuro… è un tempo del verbo che è scomparso nell’italiano corrente…

Participio è qualcosa che partecipa di altro diverso da sé: partecipa dell’essere verbo, sostantivo e aggettivo; è un modo ibrido, incompiuto, che nella lingua italiana contemporanea si rende solo con una perifrasi di parole.

Natura a sua volta deriva dalla traduzione latina della parola greca physis (φύσις).

Secondo Heidegger questo termine greco è collegato alla parola phàos, phòs che vuol dire luce, volendo significare una connessione tra la vita e la luce.

- Quand'è che il futuro è passato da essere una promessa a essere una minaccia? (C. PalanhiuK, Invisibles monsters)

- È perché siamo intrappolati nella nostra cultura, nel fatto che siamo esseri umani su questo pianeta con i cervelli che abbiamo, e due braccia e due gambe come tutti. Siamo così intrappolati che qualsiasi via d'uscita riusciamo a immaginare è solo un'altra parte della trappola. Qualsiasi cosa vogliamo, siamo ammaestrati a volerla.

- Forse sentiamo solo la mancanza delle cose perdute, o la speranza in quelle che vogliamo che succedano ( J.S. Foer, Troppo forte, incredibilmente vicino)

Armando, La tua area semantica:

Il mondo é stato fatto per l' uomo, e non l' uomo per il mondo.(F.Bacone)

A volte osservo il paesaggio urbano chiedendomi quale meraviglioso albero donava ossigeno e ombra al posto di ciò che incontrano ora i miei occhi. A volte mi chiedo se sia necessario che esistano partizioni di terre,proprietà private, i cui diritti derivano da conflitti e guerre; diventati ormai specifici capitali; come se non tutti avessero il diritto al suolo. A volte riesco per sino a immaginare i figli dei miei pronipoti sotto una cupola spaziale che fingono di abitare sulla Terra quando di terra non ce ne sarà più. Credo che l’uomo si sia perso, abbia esplorato in tondo fino a perdere la bussola dell’orientamento. Una volta misurate tutte le distanze sembra aver deciso di prenderne parecchie dal suo habitat compromettendone la sorte. È assurdo pensare che il progresso , la scienza e la tecnologia ci stiano tabulando la realtà quando resta la certezza che viviamo in un miracolo di perfezione. Come è assurdo riconoscere la bellezza nella natura identificandoci in una natura altra, quella umana, distinta dall’universo. Questo è egocentrismo. Ci identifichiamo in esseri pensanti senza riuscire a pensare preventivamente. Il nostro ego smisurato e le nostre tendenze suicide possono essere l’unica risposta alla gravità del nostro comportamento. L’origine della nostra vita,eterno dibattito tra scienza e fede, ci lascia incerti e nell’incertezza crediamo di poter sbagliare.

Non è così, non possiamo continuare così. L’antropogenesi sostiene che deriviamo dalle scimmie, la fede che deriviamo dalla luce di Dio. Quale che sia la verità del passato , oggi dobbiamo preoccuparci del futuro. Il rispetto per il mistero dovrebbe guidarci verso un iter sano, dove la certezza che la nostra sopravvivenza come specie dipende dalla sopravvivenza del nostro pianeta. E invece da poco usciamo da un referendum sulla privatizzazione dell’acqua, sul piano di nuclearizzazione…il potere e l’economia che ostentano la loro lungimiranza quando di lungimiranza ad uccidere un pianeta non può essercene. Spero in un forte e unanime risveglio di coscienze ormai disorientate, dove si riesca a dare il giusto valore alla vita, non quantificabile certo in danaro o potere.

ARMANDO , per una chiusura aperta del nostro dialogo, lasciami una frase che dia titolo al nostro tentativo di dilatazione delle percezione, al nostro ragionare per parole-chiave, a rendere conto di un progettare che diventa fare:

Il mondo é stato fatto per l' uomo, e non l' uomo per il mondo.(F.Bacone)



Perché, Armando, hai bisogno dell’arte?

Mi piacerebbe dire che non sono io che ho bisogno dell’arte ma che è l’arte ad aver bisogno di me.

Ma quest’arroganza non mi appartiene. La verità è che mi sento vivo nella fase creativa, sfolgorante in quella produttiva, e non ho più bisogno di cercarmi, tutti i misteri si dissolvono, i dubbi retrocedono, le paure si disperdono, tutto viene riposto nell’opera, concentrato affinche esista, viva per raggiungere il mondo. Ed è un po’ come sentirlo respirare, dimenticarsi della fine, lasciarsi inebriare dal vento, diminuire le distanze tra me ed Esso.

L’arte dona possibilità, ti permette di costruire nuovi sentieri, dove puoi incontrare tutti gli altri che vengono a contatto del tuo lavoro. Stimolare coscienze, scardinare certezze, emozionare animi… denunciare errori. L’arte ti abbraccia e stringe forte, non si è mai soli; è comunicazione allo stato puro. È il pane che mordiamo ai nostri vitti, che da grano abbiamo trasformato in farina per finire lievitata in forno. È la scelta dei colori che indossiamo. È l’odore dei fiori in un parco a primavera. È l’immagine sacra del mondo che ci circonda, elaborata affinché contenga un messaggio preciso in grado di deflagrarsi nell’umanità. È tutto ciò che ci conforta lo spirito rendendo ogni istante unico e irripetibile. Detto ciò non può che essere la vita stessa.

Tutti gli artisti che conosco brillano di una luce propria , hanno un personale visione dell’universo e ciò garantisce loro delle risposte precise da poter condividere. Io anche ho le mie ma sento di avere tante domande, e questo mi aiuta a crescere, a voler conoscere a voler comunicare, a riuscire ad amare .

Siamo così alienati dalla nostra essenza di esseri pensanti che ci sembra tutto dovuto e scontato.. io voglio continuare a meravigliarmi, a scoprire, per riempire il mio io di tutta la bellezza che c’è a disposizione.

E questa possibilità l’abbiamo tutti noi , non credi Simona?

Sorrido…


Simonetta Angelini


Questo discorso prosegue e si espande su http://mcda.cocalosclub.it/ - http://galleriamarconicupra.blogspot.com/ - http://diaridalcontemporaneo.blogspot.com/ - http://www.nudicomevermi.blogspot.com/

Photo Marco Biancucci http://www.fforfakecv.it/

Nessun commento:

Posta un commento