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gli adottanti |
Il taglio critico della mia sezione parte dalla volontà di
rappresentare differenti linee di ricerca attraverso due generazioni. Quella di
artisti che sono giunti a una maturità espressiva che segna un punto di
equilibrio nella ricerca, conseguenza di una rielaborazione lunga e
approfondita delle intuizioni e delle spinte iniziali, e quella invece
rappresentata da artisti più giovani che mostrano un approccio al mezzo
espressivo sicuramente meno legato alla natura e allo status degli specifici
linguaggi, operando per frammenti piuttosto che per sistemi. Suggerire questa
lettura è un modo per riflettere sul passaggio dalle modalità espressive della
fine del ‘900, secolo affascinante e ricchissimo disviluppi, al nuovo millennio
in cui l’arte sembra esprimersi filtrando tutto ciò che è immediatamente
precedente in un linguaggio più leggero. L’idea di crescita allude, pur nella
diversità dei percorsi individuali, ad una germinazione di soluzioni artistiche
nuove che sebbene sfrontatamente giovani, hanno un legame viscerale con delle
presunte madri che hanno indicato atteggiamenti nuovi e aperto percorsi
divergenti. Gli artisti in mostra sono tutti italiani, alcuni di loro sono
ormai delle pietre miliari nel panorama degli artisti mid-career, altri con straordinaria
forza espressiva stanno aprendosi nuove strade. Alcuni di loro hanno scelto di
trasferirsi negli Stati Uniti ed aprire ad un confronto integrale il proprio
vissuto artistico. Infine c’è un piccolo contingente di artisti marchigiani che
si sta muovendo in un libero confronto con linguaggi internazionali. Senza la
pretesa di poter delineare discorsi esaustivi sull’arte italiana di oggi, ho
voluto dare delle campionature mettendo comunque sempre al centro l’artista,
con la sua opera e la sua capacità generativa. (Gloria Gradassi)